Brennero – Profughi, organizzazioni di volontariato e organizzazioni malavitose.
Grazie ad un’operazione internazionale di Polizia sul traffico di clandestini è stata sgominata una banda che come base aveva il centro d’accoglienza per immigrati, istituito al Brennero. A capo della stessa, secondo quanto emerso dalle indagini, vi era Fadel Firas cittadino iracheno di 38 anni residente a Vipiteno, operatore con funzioni di gestore del centro stesso.
Altre sette persone sono state denunciate per favoreggiamento all’immigrazione, tre delle quali, a detta sempre delle forze dell’ordine, operavano anch’esse nel centro d’accoglienza.
Va precisato che, a quanto è dato sapere, le cooperative che gestiscono il centro sembrerebbero essere all’oscuro di tutto e non coinvolte nelle indagini.
Certo è che queste associazioni devono scegliere con cura e controllare, in maniera continuativa il personale che opera nelle stesse. Perché queste cose non devono accadere, pena, soprattutto nell’ipotesi in cui venga accertata qualche loro responsabilità, la chiusura di ogni attività!
Lecita dunque, ancor più dopo questi avvenimenti, la convinzione che la gestione dei migranti in Italia non sia affatto un’opera caritatevole, ma un grande business, grazie al quale centinaia di organizzazioni speculano sulle spalle di povere persone bisognose d’aiuto.
Già più di un anno fa, dopo esserci accorti che ogni notte una quindicina di persone dormivano nella micro sala d’attesa tra il sesto ed il settimo binario della stazione ferroviaria del Brennero, ci siamo chiesti a cosa servisse quel centro d’accoglienza?!
Noi siamo dell’idea che questi centri vadano chiusi e la gestione sia affidata alle forze di Polizia, che dopo una breve fase d’identificazione si occupino di dare aiuto a chi ne ha i requisiti e dell’immediata espulsione, verso i Paesi d’origine, della maggior parte di queste persone, anche perché secondo i dati del Viminale più o meno il 90 % di chi arriva in Italia non scappa da nessuna guerra.
Proviamo disgusto nell’apprendere di queste vicende, soprattutto se ordite da soggetti che si spacciano per benefattori e raccontano di essere scappati anch’essi dalla guerra.
Come si fa a comportarsi in questa maniera vile e disonesta con persone nella loro stessa situazione?!
Se realmente queste persone sono povere e scappano da una guerra, come possono questi aguzzini chiedere loro 500€ per agevolarne illecitamente il passaggio di un altro confine!?
Noi ci auguriamo che gli attori della vicenda, se ritenuti colpevoli, vengano immediatamente espulsi o condannati a pene severe che siano da monito agli altri, perché chi sbaglia, soprattutto sulla pelle della povera gente, deve pagare e molto caro!
Massimo Bessone
Coordinatore Lega Nord Valli Isarco e Pusteria
Consigliere Comunale Lega Nord di Bressanone
Bressanone, 7 gennaio 2017