Massimo Bessone

Assessore all'Edilizia pubblica, Patrimonio, Libro fondiario e Catasto

Politica

Va bene tutelare il proprio gruppo linguistico, ma la scuola italiana non può essere il contenitore di “serie B” che accoglie tutti i ragazzi rifiutati dalla scuola tedesca

Ieri, con il collega di partito in Giunta provinciale abbiamo detto un fermo NO alla delibera al punto n. 16 dell’ordine del giorno della seduta denominata: “Iscrizione alla scuola primaria – colloquio obbligatorio di consulenza”. Il collega, assessore provinciale alla scuola tedesca, come già discusso in una precedente seduta della Giunta provinciale, proponeva di introdurre un colloquio obbligatorio dei dirigenti scolastici con le famiglie atto a discriminare se un bambino fosse in grado o meno di frequentare la scuola tedesca o se i genitori avessero la possibilità o meno di seguirlo negli studi.

La proposta del collega negli intenti non era pensata contro la scuola italiana, ma atta a tutelare il proprio gruppo linguistico, la propria scuola. E, dai feedback che ricevo quotidianamente dalla scuola, non posso che confermare che il numero di stranieri con poca dimestichezza con le lingue usate in Alto Adige sia alto e renda difficile l’insegnamento delle materie specifiche a discapito delle ore impiegate per l’insegnamento della lingua a chi non la conosce. Da rappresentante politico del gruppo linguistico italiano però non posso accettare che il partito di maggioranza tuteli il proprio gruppo linguistico e la propria scuola, a discapito della scuola e del gruppo linguistico italiano!

Perché la scuola italiana non può essere il contenitore di “serie B” che accoglie tutti i ragazzi rifiutati dalla scuola tedesca. Il provvedimento, poi, messo in discussione ad un mese dalle elezioni, mirava ad un reale bisogno educativo o a una propaganda elettorale dell’SVP? Il partito di raccolta sudtirolese non può nelle parole accoglierli tutti, ma nei fatti costringere l’altro gruppo linguistico a gestirli. Ogni gruppo linguistico deve farsi carico della situazione emergenziale migratoria e chi vive in Alto Adige deve essere libero di frequentare la scuola che desidera. Basta con i litigi etnico linguistici, guardiamo al futuro e scriviamo una nuova pagina di storia per la nostra Provincia!

Bene dunque che la proposta sia stata ritirata. Verrà rivista, concordata e proposta congiuntamente dai tre assessori alla scuola (italiano, tedesco, ladino).

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